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15 05 2014 | Rimini | Acquarena, in consiglio anche l'emendamento Zerbini. Dietrofront di Bertozzi e Morolli

Giovedì, 15 Maggio 2014

mattoneRimini | Acquarena, in consiglio anche l'emendamento Zerbini. Dietrofront (pare) di Bertozzi e Morolli

 

Questa sera in consiglio comunale si voterà, tra l'altro, la delibera Aquarena, ovvero la variante urbanistica (attesa e discussa) per i terreni del palas. L'atto d'indirizzo prevede la realizzazione di una piscina in area palacongressi. Al contempo si voterà l'emendamento, firmato da Samuele Zerbini (Pd), che stralcia la piscina da via della Fiera per spostarla a Rimini nord, in terreni comunali o che il comune avrà modo di acquisire (ci sono quelli, per esempio, sempre di proprietà della Fiera in via Emilia).

 
Zerbini, che al posto della piscina nell’area di 7.500 metri in zona palacongressi vede meglio l’inserimento di un’area sportiva e verde attrezzato, presentando l'emendamento pone una questione di metodo e una di merito. "E' sbagliata l'abitudine della giunta di presentare le sue delibere come pacchetti completi e inscalfibili, senza cioè dare al consiglio comunale la possibilità di lavorarci su e laddove opportuno apportare modifiche. Nemmeno è ragionevole piazzare una piscina accanto a un'altra, per ovvie ragioni di concorrenza e sopravvivenza, ma non solo. Non lo è soprattutto dopo esserci dotati di un masterplan che chiede la redistribuzione dei servizi in aree diverse della città. Noi con Acquarena, invece, mettiamo tutto insieme: palacongressi e piscina".


A sostegno dell'emendamento di Zerbini si sono dichiarati l'ex presidente del quartiere 5 Fabio Betti, residenti e operatori del v peep, l'associazione Cuore di Rimini. E' invece venuto a mancare nelle ultime ore quello dei Pd Simone Bertozzi e Mattia Morolli.

 
Decisamente contro l'emendamento il consigliere di Fds Savio Galvani. La proposta di Zerbini "ha come significato quello di chiudere la piscina comunale, che ormai è arrivata a capolinea come struttura ed efficienza degli impianti, senza avere alcuna alternativa credibile, salvo spendere una barca di soldi per l'acquisto dei terreni e la realizzazione dell'opera, operazioni che restano a carico del Comune, con buona pace dei lavoratori che vi sono li impegnati, che hanno anche loro gli stessi diritti dei dipendenti del Garden", dice Galvani riferendosi alla lettera inviata ieri all'amministrazione dai dipendenti della polisportiva di via Euterpe.
Galvani parla di lavoratori usati "come scudi umani" e si dice stupito dal fatto che i dipendenti del Garden "non considerino la condizione in cui si verrebbero a trovare gli altri colleghi che operano nella piscina comunale e non si siano accorti delle irregolarità contributive che li riguardava direttamente".


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